Sinistreria - Il Market delle sinistre
martedì 31 ottobre 2006
  I GRAN CASINI DI CASINI
Giuro che quando ho ascoltato sabato scorso su SKYTG24 l'ampia sintesi del discorso del Pierferdi dal palazzo dello Sport di Roma ho avuto un grande dubbio:
MA CHE ALL'UDC SO' TUTTI MATTI?

Insomma TUTTE quelle cose, il 90-95% almeno, il nostro 'amico' le avrebbe potute dire anche a Vicenza o a Roma il 2 dicembre prossimo, invece lui ed altri -non tutti- hanno preferito stare e fare da soli.

"I moderati siamo noi!" -ama ripetere il Leader- ed a parole è così, su questo assunto si fonda il comportamento del partito rispetto alle 2 problematiche di base, da una parte bisogna contrastare questo Sgoverno, dall'altra però non bisogna "andare oltre" come stanno facendo tutti gli altri all'opposizione e seguire il malcontento di tante componenti della società... mah!
Nei fatti: chi non ci vede segni di inciucio o il rischio di impotenza?

Ecco allora i 3 punti di distinguo con la CdL, che sono poi quelli in cui "toppa" di più la strategia dell'uddiccino, spiattellati là, senza pensarci su 2 volte:

punto 1) la linea moderata: ad esser sinceri bisognava sforzarsi non poco per vedere la sua 'moderazione' nei toni, negli attacchi e nelle critiche a questo o a quell'aspetto della finanziaria ed alla visione della politica... almeno in questo è stato anche lui un 'populista'!

punto 2) il "no" al Partito Unico: liquidata la pratica con un richiamo ad un bipolarismo che non è più possibile perchè bisogna "isolare" o "escludere le estreme", e mentre a sinistra sappiamo quali e quante ce ne sono, a destra invece Lui (per non cadere nel ridocolo esclude di citare gli zero virgola delle destre radicali...) ne individua solo una: "quelli che fischiano la bandiera d'Italia"!

punto 3) -argomento non affrontato a Roma questo- recuperare l'elettorato di centro: quello che viene fuori dalla somma dei delusi o fuoriusciti dei 2 poli soprattutto quando si formeranno i 2 grandi partiti o federazioni, ricordiamoci sempre l'obiettivo del 15% ... una somma ... ma tant'è!

In 3 secondi precisi si è capito che la forte distinzione non può essere con la Lega o con "4 imbecilli" che fischiano l'inno, tanto più che i leghisti ormai da tempo dicono che le alleanze le possono fare con tutti, nessuno escluso, basta raggiungere un'intesa sul programma, e che restano col Centrodestra perchè c'è Berlusconi che fa da garante, tanto che sono visti da tanti elettori della CdL come UNA RISORSA DI OGGI, MA NON E' DETTO PERO' CHE LO SIANO DOMANI! Ci pensino all'Udc...

Il dubbio invece c'è sugli elettori e militanti che hanno raggiunto il Palazzetto e che si sono sentiti dire queste cose... chissà se sono veramente convinti che la linea 'fai da te' sia quella vincente e non abbiano invece anche loro manifestato la voglia di scendere in piazza alla prima occasione nella Capitale, come ha fatto l'Udc del Veneto a Vicenza, e che quindi parteciperanno nuovamente in massa a Roma il 2 dicembre...

E' il nostro 'amico' Giovanardi che ha messo il dubbio a Casini ed i suoi seguaci, lui ha partecipato a Vicenza e come sempre si è sentito a casa e parteciaperà anche a Roma... senza chiare posizioni non si danno spallate vere a Prodi e l'Udc rischia di perdere pezzi e sgretolarsi, ALLORA SI', altro che 15%, SARANNO DEI GRAN CASINI!

Segnalo altre analisi sul tema:
PIER SBAGLIA, IL NORD NON VUOLE UN'ALTRA DC
(SELVA GUSTAVO) da LIBERO del 28/10/2006 a pag. 7
Udc spaccata/ Giovanardi ad Affari: anche molti dei nostri elettori in piazza con Berlusconi. Un errore non esserci. No ai salotti di Tabacci
da Affari Italiani Martedí 31.10.2006 16:14
De Gregorio ad Affari: "Siamo alla vigilia della Grande Coalizione"
da Affari Italiani Martedí 31.10.2006 10:44

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sabato 28 ottobre 2006
  BENVENUTI IN GENTILONIA.
GENTILONIA è UN PAESE tra il reale ed il virtuale, situato in Europa (importante è tenere benpresente questa collocazione, perchè qualsiasi legge che viene lì emanata - che venga ricordato... mi raccomando - deve essere 'a norma UE', pena l'"infrazione"; ebbene con l'espressione "tra il reale ed il virtuale" si intende che le storie che di essa si raccontano sono 'reali', ma naturalmente è il posto ad essere "virtuale".
Non possiamo dire molte cose, salvo che può essere identificata in tanti dei nostri paesi, ma con una particolarità: CHE LI' C'E' UNA PARABOLA "GROSSA COSI'"! Un'antenna grande grande... simbolo della libertà di quel popolo!
Ma se il popolo è il padrone di quella parabola, è invece problematico capire se i benefici che che si hanno tramite i programmi che vengono captati, poichè al 90% sono a pagamento, vadano solo al proprietario che se li fa pagare o anche ad altri... mhhh... ma questa è un'altra storia e la racconteremo poi...
Invece per completare il quadro, bisogna dire che in GENTILONIA c'è un altro simbolo: l'"ANTENNA NORMALE" o "STANDARD"... il vituperato SIMBOLO DEL POTERE che regna ed indirizza il popolo verso il rischio del pensiero unico!Della guerra e degli schieramenti che si combattono per cercare di controllare o abbattere quest'arma, che è potente più di quella nucleare, e delle epiche battaglie e gesta dei cosiddetti "PRODI EROI DELL'INFORMAZIONE" narreremo, ma non ci si aspetti mai del fair play... L'UNICO METODO USATO A GENTILONIA (a dispetto del nome...) E' QUELLO... DEI "COLPI BASSI".

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  DISTONIE
Da un po' di tempo ci sono segnali, che arrivano dai vertici dei partiti della CdL in merito al futuro che li attende, distonici rispetto a quell'idem sentire che più volte abbiamo richiamato e che puntualmente si materializza nelle piazze, nei market, negli uffici e nei luoghi di aggregazione in genere dai discorsi che si sentono dalla gente.
Se da un certo punto di vista la battaglia per la leadership è sacrosanta, è ad un embrionale inizio ed è persino auspicabile, d'altra parte la valutazione sul costo-opportunità di farla adesso rappresenta una distonia rispetto alle battaglie che la nostra gente si aspetta contro i provvedimenti e la politica dell'attuale Sgoverno.

Il fatto poi che ci sia molta cautela nelle valutazioni dell'operato delle sinistre (tutte... nessuna esclusa... neanche quelle che si dicono liberali o di centro!) per cercare di mitigare le rappresaglie ed occupazioni istituzionali, legislative ed informative che scientemente hanno messo in atto e dei distinguo sulle ricette che ognuno vorrebbe applicare, perse tra lo scendere a patti o collaborare o dialogare o moderatamente protestare... è un segnale di confusione ed anche questo di completa distonia rispetto a quanto vorremmo venisse fatto.

E neanche il linguaggio spesso usato in molte occasioni da tanti esponenti ci può piacere, non basta infatti il sol fatto di chiamarsi o essere 'moderati' per far passare la consapevolezza di esserlo veramente e non far passare l'idea di venir visti invece come pigri, codardi o succubi dalla propria gente, segnale di distonia che la sinistra invece non interpreta mai così, perchè la loro valutazione invece porta solo al venir tacciati di populismo, che nel senso ormai deleterio del termine viene usato come grande arma di propaganda.

Non è pessimismo, ma quello che vediamo, ad esempio dal punto di vista della comunicazione, che è inesistente a parte alcuni giornali e riviste da un po' di copie e poco altro... è un errore che a lungo andare produrrà guasti peggiori di quelli che l'attuale Sgoverno sgovernando ha fatto con i vari provvedimenti finanziaria, infrastrutture, scuola... che danno sempre a tutti una percezione negativa...

Ora io mi chiedo perchè non si è pensato di cavalcare l'onda, dando dei chiari segnali con chiare controproposte (sulla base del programma presentato alle elezioni) ed iniziare finalmente la rivoluzione copernicana dell'uso dei mezzi di comunicazione e dei moderni linguaggi, per chiamare alle armi i pantofolai, con coesione, e per far più presa possibile sui loro già delusi elettori.
E quindi chiedo: ma 'i pantofolai' cosiddetti... chi sono... gli elettori oppure GLI ELETTI del Centrodestra?

Anche tutto ciò stride ed è distonico con quello che ci aspettiamo un po' tutti... MA E' MAI POSSIBILE CHE NON SE NE RENDANO CONTO?
UN PO' DI VOLONTA' SIGNORI E... DIAMOCI DA FARE!

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lunedì 23 ottobre 2006
  Referendum Legge Elettorale
CAPITOLO RIFORME. Riporto il seguente articolo, che fa da compendio alle agenzie uscite sul tema di recente:

Legge elettorale/ Pronti i quesiti dei referendum bipartisan per consolidare il maggioritario. Urso (An): sono la pistola puntata contro Prodi
da Affari Italiani Lunedí 23.10.2006 17:06

"E' un referendum che va nella direzione giusta: consolidamento del maggioritario e del bipolarismo". Marco Filippeschi, responsabile dipartimento Istituzioni dei Ds, è tra coloro che hanno aderito al comitato referendario 'bipartisan' che vuole riformare la legge elettorale lasciata in eredità dalla CdL alla fine della scorsa legislatura. Per farlo martedì il comitato presenterà in Cassazione due quesiti abrogativi: il primo prevede che il premio di maggioranza venga assegnato non più alla coalizione ma alla lista che ha ottenuto più voti; il secondo che un candidato non possa presentarsi in più di una circoscrizione. Si tratta di "una iniziativa dal basso" spiega il responsabile diessino per le riforme che può "aiutare a superare tentazioni patologiche di riproporzionalismo". Naturalmente la Quercia continua a ritenere che il sistema elettorale preferibile è quello maggioritario con "collegi uninominali e doppio turno" in sostanza "il modello francese - ricorda Filippeschi - con modifiche positive per renderlo accettabile alle condizioni italiane".

"Il referendum sulla legge elettorale è una pistola puntata: se dovessero essere raccolte le firme, diventerebbe urgente una riforma per via parlamentare". Lo ha detto il presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera, Luciano Violante, conversando con i cronisti a Montecitorio a proposito del comitato referendario messo in piedi dal costituzionalista Giovanni Guzzetta, al quale aderisce un fronte trasversale che va dai Ds a Forza Italia.

"Da questo momento - ha osservato Violante - abbiamo una pistola puntata: siamo costretti a cambiare la legge in Parlamento. Una volta che il referendum abrogativo dovesse passare, infatti, diventerebbe difficile mettere mano a una riforma. Se invece la cambiamo prima della consultazione popolare, la Consulta potrebbe dichiarare inammissibile il referendum".

"Ha ragione Luciano Violante quando afferma che i quesiti referendari rappresentano una pistola puntata contro il Parlamento, uno sprone a legiferare e in fretta per migliorare la legge elettorale, va anche aggiunto che essi sono anche una pistola puntata contro il Governo Prodi che si regge su una sinistra massimalista che mai potrà accettare di veder vanificato il potere di veto di cui dispone". E' quanto rileva Adolfo Urso, dell'Esecutivo di An, che manifesta il proprio consenso ai nuovi quesiti referendari. "I referendum - ha aggiunto Urso - impongono delle scadenze che farebbero saltare l'attuale coalizione, nel merito essi rappresentano un forte impulso per dare vita al Partito democratico e al Partito delle libertà, rafforzando il bipolarismo e consentendo la nascita di maggioranze e governi omogenei. Per questo in molti, soprattutto tra i riformisti oggi succubi dei massimalisti, comprendono che il processo referendario è la strada migliore che conduce al dopo-Prodi".

Ma se questa è un'iniziativa che sinceramente CI PIACE, a Omesh ed a Keofix naturalmente..., c'è chi ne attende gli esiti:
LEGGE ELETTORALE, VIA AL REFERENDUM
(BUZZANCA SILVIO) REPUBBLICA - a pag.23
Chi un po' la teme:
AVANZA IN SEGRETO LA NUOVA ONDATA REFERENDARIA L'UNIONE AL TEST DECISIVO SULLA RIFORMA ELETTORALE
(LABATE TOMMASO) RIFORMISTA - a pag.1
E chi, evidentemente come Violante, la teme ... parecchio:
"LEGGE ELETTORALE, CAMBIARE PRIMA DEL REFERENDUM"
(SARDO CLAUDIO) MATTINO - a pag.9 Int. a CHITI VANNINO
Anche perchè questa mossa del Comitato Referendario, potrebbe scombinare tutti i piani... quali piani?
Leggere quest'altro illuminante articolo sugli scenari possibili:
Il premier e il supermarket di trame e complotti
di MARIO AJELLO da IL MESSAGGERO 23/10
Rutelli a Casini: se Prodi cade, si vota. Ma si moltiplicano i “sospettati”, non più solo D’Alema e il Prc

Emh... se non è la verità... poco ci manca...

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  RASSEGNA STAMPA 23/10
Alcuni articoli meritevoli di lettura:

CRESCONO I CIRCOLI DI FORZA ITALIA DELL'UTRI: PRESTO SARANNO 1.000(BARTOCCELLI MARIANNA) da IL GIORNALE - a pag.8 23/10
In cui c'è un accenno di come i Circoli della Libertà dovranno e potranno lavorare in concreto... e l'anticipazione che molti verranno presentati a fine novembre al quarto convegno nazionale di Montecatini.
Notizia comunque già pubblicato ieri da Il Tempo:
FI, pronti mille Circoli della Libertà
Dell’Utri li presenterà a fine novembre. An prepara gazebo per le firme anti Manovra

La Cdl riscopre lo strumento dei cortei In poco più di un mese tre manifestazioni
di PAOLO ZAPPITELLI da Il Tempo 23/10
In cui c'è un'analisi dei vari appuntamenti della CdL e non solo di questo periodo.
Dei prossimi evidenziamo i seguenti:
28 ottobre manifestazione dell’Udc al Palazzetto dello sport di Roma;
3 dicembre a Roma.
I retroscena sulla prima:
L'Udc non scende in piazza? Falso. Sabato manifestazione di Baccini anti-manovra. Ecco perché il Cav. ha sparato sul Quirinale...
da Affari Italiani Lunedí 23.10.2006 09:24
E meno male che l'Udc non scende in piazza... Ma se così fosse perché SuperMario Baccini ha organizzato una grande manifestazione di popolo per dire "no" alla Finanziaria? Accadrà sabato prossimo a Roma...E perché il Cavaliere è partito a testa bassa contro il presidente Napolitano, definendolo a Vicenza "uomo di parte"? Perché pare che il capo dello Stato abbia fatto sapere all'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, che se il premier Romano Prodi va in crisi non ci saranno nuove elezioni politiche. Ecco perché Silvio Berlusconi ha rotto il patto di non belligeranza con il Quirinale...
Beh se tanto mi da tanto... è in corso una guerra per il soccorso a all'Ulivo... FOLLINI vs. CASINI... CHI LA SPUNTERA'?

Interessante analisi ed intervista:
I Teocon ora vogliono il partito. Mantovano (An) ad Affari: Berlusconi? Rimane il nostro leader
Da Affari Italiani Lunedí 23.10.2006 13:55
Dove si parla della possibile corrente trasversale fin quando la CdL rimarrà divisa, ma che diventerà unita col Partito Unico.

Ci pare quindi che la CdL sia molto plurale come opinioni ed obiettivi, non come la vuole dipingere Pannella, che forse più per dare alibi a se stesso che crederci veramente, ha parlato ancora su Radio Radicale di "segnali di superamento dell'unica voce del leader unico...", guardandosi bene dal parlare del Decisore unico -Prodi- di cui fa il 'giapponese' e dei metodi dei suoi alleati...
A tale scopo riporto dei link ad alcuni articoli che analizzano i vari fronti di dissenso interno, uno in particolare... un bel di più per l'Unzione:
PARLA COL "GIORNALE", VIA DAL PDCI "E ORA NON VOTO PIU' LA MANOVRA"
(SALVAGGIULO GIUSEPPE) da IL GIORNALE - a pag.2 23/10
Il senatore Fernando Rossi
da Il Tempo 23/10
«Lascio il Pdci e voterò contro la Finanziaria»
"EMARGINATO DAL PARTITO PER UNA STORIA DI SOLDI"
(A.CAP.) da REPUBBLICA - a pag.23 23/10
Intervista a ROSSI FERNANDO
Ed altri retroscena sulla situazione Unzionista qui:
In rivolta le ali dell'Unione. Incubo Senato per il governo
da Affari Italiani Lunedí 23.10.2006 08:36

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"Ratio confusionis est haec, quod contraria non possunt esse in eodem subiecto" La ragione della confusione è che, nello stesso soggetto, non possono coesistere interessi contrapposti Baldo degli Ubaldi

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