Guerra tra i Giornali Finanziari...
E così TPS (Thomas Padoa Schioppa) non si è dato per vinto dalla stroncatura del Financial Times, considerato dalla sinistra "fuoco amico" e per questo... sospetta... di cui hanno parlato tutti i giornali e di cui riporterò a breve una piccola Rassegna Stampa:
Ecco infatti che è volato in America per provare a ribaltare la situazione:
FINANZIARIA/ PADOA-SCHIOPPA INCONTRA EDITORIALISTI WSJ
Ministro ha illustrato in dettaglio obiettivi della finanziaria
New York, 2 nov. 23:22 (Apcom) - A giudicare dalle impressioni di chi è stato presente all'evento tenutosi dopo l'incontro al Council on Foreign Relations, la conversazione tra il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa e gli editorialisti del Wall Street Journal è stata approfondita, esauriente e si è svolta in un'atmosfera rilassata.
Quest'esito non era necessariamente nelle carte: la pagina degli editoriali del Wall Street Journal, infatti, è notoriamente contraria a qualunque ipotesi di aumento delle tasse e all'idea che un governo proceda aggressivamente con tagli di spesa e dunque con una riduzione del ruolo dello Stato.
I giornalisti presenti erano molto informati sui dettagli della finanziaria e hanno insistito sulla questione di un aumento delle tasse sbilanciato rispetto al taglio delle spese. Hanno tuttavia accettato le conclusioni del ministro, che ha offerto un quadro non soltanto tecnico dei provvedimenti messi a punto dal governo in una finanziaria che mostra anche lo spirito di ritornare a un rigore dei conti che consentirà all'Italia di riprendere un soddisfacente percorso di crescita economica.
Ora se quello che viene qui riportato è vero... allora la supremazia degli esperti economici americani dovrebbe convincere... emh... TUTTA L'ITALIA!?
Sì perchè intanto quella mostrata da TPS non è PURTROPPO la versione definitiva della Finanziaria e poi chissà se si sono accorti che in Italia monta la protesta da settori sempre più ampi della società -con esponenti della coalizione e del Governo che la cavalcano pure...-, lievitano gli emendamenti -soprattutto dalla 'maggioranza'...- e le pretese dei vari MinSinistri...
E se il FT pare duro, arriva invece un aiutino... non nel merito della finanziaria (come ci si aspetterebbe da un giornale economico britannico poi...), ma sul futuro... DI BERLUSCONI!
ECONOMIST: PRODI REGGE, FORSE BERLUSCONI MAI PIU' PREMIER
Il leader di Forza Italia come Tantalo
Roma, 2 nov. 20:07 (Apcom) - Per l'Economist "il fragile" accordo sulla finanziaria raggiunto a Villa Pamphili dal presidente del Consiglio, Romano Prodi, con i partner della coalizione, allontana forse per sempre la possibilità per Silvio Berlusconi di tornare un giorno a Palazzo Chigi.
Il settimanale britannico, nell'edizione in edicola domani, paragona il leader di Forza Italia a Tantalo, il personaggio della mitologia greca che gli Dei avevano punito impedendogli di afferrare il cibo e le bevande che aveva di fronte a sé. E così Berlusconi. Da quando Prodi lo ha sconfitto nelle elezioni dello scorso aprile - scrive l'Economist - la coalizione di centro-sinistra è parsa di essere sempre sul punto di "disintegrarsi". Soprattutto nelle ultime due settimane, quando ministri, deputati e senatori della coalizione si sono scontrati sui dettagli della finanziaria.
La "fragile" unità del centro-sinistra, ritrovata al vertice di sabato a Villa Pamphili, dovrebbe però consentire a Prodi di rimanere in sella almeno fino alla fine del tortuoso processo che porterà all'approvazione della finanziaria, quindi almeno fino alla fine dell'anno.
"Questa è una brutta notizia per Berlusconi", scrive l'Economist, "perché è sempre più chiaro che le sue possibilità di tornare alla guida di un governo sono inversamente proporzionali alla longevità dell'attuale esecutivo".
Il suo vero problema non è però rappresentato dai suoi guai giudiziari (da ultimo il rinvio in giudizio per corruzione in atti giudiziari di lunedì scorso), ma dall'età. "Sebbene appaia più giovane, grazie soprattutto al trapianto di capelli e agli interventi di chirurgia plastica, Berlusconi ora ha 70 anni", osserva il settimanale britannico. Alla scadenza naturale dell'attuale legislatura ne avrà 74, e anche se "l'Italia ha una lunga tradizione di leader anziani" difficilmente l'opposizione sceglierà come candidato-premier un uomo che avrà 79 anni alla fine del suo mandato. Solo se Prodi cadrà presto, Berlusconi potrà quindi sperare di tornare a Palazzo Chigi.
Dunque è guerra... ma non possiamo fare a meno di rilevare la parzialità di questi abili ed informati giornali internazionali e di consigliargli di tornare alla loro obiettività interpretando al meglio la situazione italiana e dando conto e voce più possibile al malcontento degli italiani!
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